Ieri sera, rimpolpati nel numero e carichi di energia solare di stagione, ci siamo incontrati per l’ultimo appuntamento del nostro per-corso CEAT, dedicato a progettare il futuro del gruppo che da esso ha preso vita.
Ecco solo una piccola parte di quello che è successo:
abbiamo deciso di aprire le danze con una cena prelibata con pietanze condivise da ognuno di noi, dove come al solito non è mancata la condivisione di gustose ricette caserecce. Il momento di convivialità, per quanto ci abbia un po’ appesantito, è stato gradevole ed utile a cementare le relazioni tra i partecipanti!
Dopo esserci rimpinzati a sufficienza, abbiamo rimesso le mani al nostro inventario dei sogni e delle competenze creato nello scorso incontro, dando la possibilità a chi non c’era di intervenire ad aggiungere qualcosa di proprio.
Realtà versus Sogno
Successivamente abbiamo fatto un piccolo esercizio di Geometria, avvalendoci della cosiddetta Project Wheel utilizzata nel Dragon Dreaming, metodo di progettazione ideato dall’australiano John Croft che mira a trasformare l’idea di un singolo in un progetto collettivo per portarlo a compimento (per saperne di più: https://bolognadentroportaintransizione.wordpress.com/cassetta-degli-attrezzi/dragon-dreaming/).
Con l’aiuto di uno dei nostri soliti cartelloni, ci siamo disposti lungo gli assi individuo/ambiente e teoria/pratica per capire dove siamo adesso, in che fase della vita e del nostro percorso: sognatori, progettisti, gente che fa, celebratori…
Perché c’è bisogno di tutti se si vogliono trasformare i sogni in progetti e realizzare grandi cose!
La Project Wheel: dal sogno alla realtà!
E’ seguito un piccolo esperimento di World Cafè, altro strumento di facilitazione efficacissimo per stimolare l’intelligenza collettiva (per saperne di più: https://bolognadentroportaintransizione.wordpress.com/cassetta-degli-attrezzi/world-cafe/)
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Per questo esperimento, abbiamo provato a rispondere ai seguenti quesiti:
- Che cosa può fare per me la Transizione?
- Che cosa posso fare io per la Transizione?
Ci siamo dunque divisi in due gruppi, e fatto fluire l’intelligenza collettiva costruendo insieme due mappe che iniziano a delineare i prossimi passi di questo gruppo.
Nel cerchio conclusivo, dove ognuno ha condiviso quello che gli ha lasciato questo per-corso, sono emerse rivelazioni, nuovi progetti, tanti sogni e la certezza che non finisce certo qui!
Del resto, ogni nuovo inizio comincia dalla fine di qualche altro nuovo inizio…